Il posizionamento: La battaglia per le vostre menti

guanto da box con libro il posizionamento

Il posizionamento: La battaglia per le vostre menti

Il presente articolo non basta per affrontare al meglio l’argomento di cui ci parlano Al Ries & Jack Trout, ovvero il tanto ambito “posizionamento”.
Come definiscono Ries e Trout il termine “posizionamento”?
“Il posizionamento non è ciò che fai a un prodotto ma è ciò che fai alla mente del potenziale cliente”. In pratica, con posizionamento si intende il modo in cui un prodotto si colloca nella mente del cliente.
Perché è così importante?
Avere un buon posizionamento ti permette di raggiungere più facilmente il tuo obiettivo di marketing, primo fra tutti la vendita. Come posizionarsi nel modo giusto e, di conseguenza, vendere di più? Ries e Trout ci dicono: punta su una nicchia di mercato e lavora su di essa. Non cercare di essere il migliore in tutti i segmenti di mercato, targetizza il tuo pubblico e cerca di soddisfare al meglio i suoi bisogni.
Prendiamo come spunto Tesla. Il brand ha un ottimo posizionamento perché si rivolge ad un pubblico altamente targettizzato: un pubblico che fa il tifo per l’energia sostenibile e ha una bella tasca che gli permette di acquistare beni di lusso.
Ovviamente, il miglior modo per raggiungere un buon posizionamento è fare pubblicità.
Oggi la mente delle persone è satura di pubblicità, ma al tempo stesso è ancora capace di assorbire nuove informazioni. Quindi fai in modo che il tuo messaggio sia efficace e in linea con il tuo pubblico.
Fai in modo che, se si parla del tuo prodotto, le persone pensino a te e a nessun altro. Per dirla metaforicamente, falle innamorare!
Ti lascio con una domanda:
Qual è l’ultima pubblicità che ricordi di aver visto?
Un abbraccio,
Antonio

 

Manuale di copywriting e scrittura per i social

MANUALE DI COPYWRITING E SCRITTURA PER I SOCIAL

Se sei un copywriter (o almeno provi a farlo!), il Manuale di Copywriting e Scrittura per i Social di Alfonso Cannavacciuolo è il libro che dovresti avere sempre sotto braccio. 

Ti rimette in carreggiata, quando sei completamente fuori pista.

Ti indica la via, quando ti perdi tra le parole.

Ti ricorda da dove cominciare, quando non sai nemmeno dove andrai a finire. 

Una guida pratico-teorica per scrivere dei testi per Facebook, Instagram, LinkedIn, che siano in linea con il target e con l’obiettivo di marketing di un brand. 

Ringrazio Alfonso Cannavacciuolo per aver scritto questo manuale. Hai reso più semplice la vita di noi copywriters!

E lo ringrazio per essere stato un Docente con la D maiuscola.

Simona, Copywriter (di quelli che ci provano!).

Don’t make me think

don't make me think steve krug

DON’T MAKE ME THINK

Devo essere onesta, il titolo è ciò che mi ha spinto a comprare questo libro.
Don’t Make Me Think“, ovvero “Non mi far pensare”!
Un titolo che forse non è molto incoraggiante, se si pensa all’argomento di cui tratta.

Steve Krug ci parla della web UX (User Experience), la cosiddetta usabilità del web: in parole semplici come il titolo, l’esperienza di navigazione su un sito.

È stato molto interessante mettersi nei panni dei “navigatori”. Da Web Designer quale sono, alle volte dimentico io stessa che in un sito ciò che è di fondamentale importanza è proprio la “comodità” e la facilità di navigazione, più che il design pazzesco e ultra-figo.
Ciò che conta per il cliente/utente è acquistare il prodotto/servizio e navigare sul sito in modo semplice e intuitivo.

Puoi avere il più bel sito del mondo, ma se funziona male, facendo così scappare l’utente, il tuo costoso investimento di design non avrà alcun utilità.

Per chi come me è Web Designer, consiglio vivamente questa lettura. Mi ha aiutato a vedere le cose con una prospettiva diversa!

Non voglio dilungarmi, sennò starei qui a scrivere fino a domani. Anche se come articolo di un blog non è neanche poi tanto lungo! Ad ogni modo, lasciaci un commento se hai letto il libro o condividi l’articolo sui tuoi social media!

Non conta volere, ma volere contare

paul arden non conta volere ma volere contare

NON CONTA VOLERE, MA VOLERE CONTARE – PAUL ARDEN

Non conta volere, ma volere contare.

Un libro, scritto da uno dei più grandi pubblicitari, Paul Arden, un piccolo manuale utile al personal branding.

Un libro provocatorio, che aiuta a sfruttare al meglio le capacità personali e creative.

Personalmente lo rileggo spesso, è la mia bussola quando mi perdo tra un brief e l’altro e non riesco produrre nuove idee o prendere decisioni, mi aiuta a vedere le cose da angolazioni diverse.

Un po’ come un faro nella notte che indica la rotta alle navi.

Ti lascio 5 titoli dei temi affrontati, magari ti viene voglia di leggerlo:
– Quanto vuoi contare?
– Non avere paura di far circolare le tue idee.
– Se non si può fare, fallo. Quello che non fai non esiste.
– Non avere paura delle idee stupide.
– Fare una bozza vuol dire avere già un idea.

Buona lettura!