musica e marketing

MUSICA E MARKETING

MUSICA E MARKETING, COPPIA DELL’ANNO

 

La musica fa parte di noi da tempo immemore. Ci ha accompagnato e ci accompagnerà in ogni momento della nostra vita, che sia felice o triste. Un amore senza limiti e senza tradimenti. 

Ma cosa c’entra la musica con il marketing? O meglio, perché ai marketers dovrebbero interessare l’industria e i contenuti musicali?

Partiamo dalla questione “COVID-19”. L’industria musicale è cambiata radicalmente dopo il 2020, a causa dell’impossibilità da parte degli artisti e degli ascoltatori di tenere o partecipare a concerti, live ed eventi di tipo musicale. 

Anche il modo in cui ascoltiamo la musica è cambiato. Ci siamo dovuti adattare alle nuove circostanze dettate dalle regole della pandemia e di conseguenza i livelli di ascolto della musica in streaming sono aumentati considerevolmente. 

Non possiamo andare ai concerti? Ci guardiamo sulla nostra smart TV un bel video di un live concert grazie a YouTube. Non possiamo uscire per comprare il CD del nostro artista preferito? Ci abboniamo a Spotify e lo ascoltiamo comodamente dal nostro divano. 

Il 2020 ha sancito, così, il successo delle piattaforme musicali, alle quali ci eravamo già abituati da un po’. Tra le varie, YouTube e Spotify sono le piattaforme più utilizzate al mondo e sapete questo cosa vuol dire, cari marketers? Che sono straripanti di dati sugli utenti che le utilizzano, esattamente come Instagram o Netflix (di cui abbiamo descritto l’algoritmo qualche articolo fa).  

 

musica e marketing

PIATTAFORME MUSICALI: YOUTUBE E SPOTIFY

 

Le piattaforme musicali rappresentano quindi una grande occasione per gli inserzionisti, i quali hanno la possibilità di connettere i brand con un audience molto profilata, interessata ad un determinato genere musicale magari vicino ai valori aziendali. Ovviamente, per un’operazione del genere, c’è bisogno di un’analisi approfondita del target di riferimento e di una consapevolezza assoluta dei valori di un brand. 

In alternativa, se l’obiettivo del brand è ottenere una copertura elevata, è possibile raggiungere un audience davvero consistente grazie alle classifiche musicali che le piattaforme mettono a disposizione degli utenti. Ad esempio, con YouTube è possibile mostrare un annuncio attraverso la riproduzione di video di tendenza, che hanno milioni di views, raggiungendo così un audience enorme, profilata anche in base al mercato di riferimento (internazionale, europeo, asiatico etc). 

 

Se su YouTube gli utenti consumano i contenuti con molta attenzione, perché hanno voglia e tempo di guardare i loro video musicali preferiti, diverso è il caso di Spotify. 

Spotify è un riproduttore di musica in streaming, che conta più di 130 milioni di utenti registrati alla versione gratuita, la quale versione prevede la pubblicità. 

Grazie alla registrazione gratuita, Spotify raccoglie ovviamente una quantità industriale di dati sugli utenti; dati che vengono messi a disposizione degli inserzionisti, i quali possono raggiungere la loro audience profilata in base alla localizzazione, ai gusti musicali, etc. Certo il livello di attenzione non sarà elevato come con YouTube, ma c’è da dire che spesso gli utenti di Spotify sono alla ricerca di artisti nuovi e dunque potenzialmente aperti ad “ascoltare” delle novità. E magari, il tuo prodotto potrebbe fare colpo!

 

 

youtube e spotify musica e marketing

 

Ora, cari marketers, capite perché la musica è importante?

Un brand che si riconosce in un genere musicale ha ottime probabilità di costruire un rapporto di fiducia con i propri clienti, che si sentiranno vicini a quel mood e saranno spinti ad acquistare con più facilità il prodotto/servizio offerto. 

La musica dice molto su chi siamo, più di qualsiasi altro interesse

Viva la musica, sempre!

METRICHE INSTAGRAM 2021

METRICHE INSTAGRAM DA MONITORARE NEL 2021

 

Metriche, metriche, metriche… una parola che può mettere ansia, ma che è fondamentale se vogliamo esser certi che il lavoro che stiamo svolgendo online sta portando i risultati sperati o se siamo completamente fuori strada. 

Le metriche Instagram sono una vera e propria ossessione per un Social Media Manager, che deve osservare attentamente i dati e interpretarli nel modo giusto. Spesso ci si affida ad un analista esperto per esser certi di leggere le informazioni nel modo corretto. Un Data Analyst, si intende (anche se, a dirla tutta, un giro dall’analista non farebbe male!).

Se invece sei un Social Media Manager coraggioso e vuoi immergerti nella  decodifica dei dati, ecco a te alcune metriche con le quali dovrai misurarti nel 2021!

metriche instagram occhio alle metriche

COPERTURA

La copertura di un post corrisponde al numero di account unici raggiunti con un determinato contenuto. Tra le metriche, è senza dubbio quella che devi tener maggiormente d’occhio se stai portando avanti una strategia di Brand Awareness e dunque hai bisogno che il tuo post raggiunga il maggior numero di account unici possibile. 

N.B. Copertura e Impression sono due dati distinti. La copertura riguarda gli account, mentre le Impression sono le visualizzazioni di un post. Questo vuol dire che se un solo account vede il post 10 volte, allora saranno contate 10 Impression, ma la copertura segnerà 1. Per cui, attenzione: c’è una bella differenza!

 

SALVATAGGI

Il numero di volte in cui gli utenti salvano nel loro archivio di “Elementi salvati” il tuo contenuto. L’icona del segnalibro in basso a destra dei dati statistici del post è un chiaro indice di gradimento ed è da tenere sempre in considerazione. 

 

Grazie al numero di salvataggi, puoi capire se i tuoi contenuti sono coinvolgenti, utili e quindi di qualità per gli utenti che ti seguono. Una metrica molto importante per la tua strategia di Content Marketing, ad esempio, ma anche se hai un e-commerce: dagli elementi maggiormente salvati, puoi capire quali sono i prodotti che interessano di più al tuo pubblico. 

 

VENDITE

Le vendite corrispondono agli acquisti effettuati dagli utenti sul tuo e-commerce grazie ai tuoi post Instagram. Si può facilmente monitorare questa metrica grazie a Google Analytics, in grado di tracciare le conversioni (dunque le vendite) raggiunte con Instagram. 

Con i dati di Analytics, o di qualsiasi strumento di Web Analysis, è possibile dunque capire quali sono i contenuti che spingono gli utenti a convertire, dunque ad effettuare l’acquisto. In base a questo, puoi costruire la tua strategia di Conversion Marketing con dei contenuti che convertono all’infinito!

 

TASSO ENGAGEMENT

L’engagement è il coinvolgimento manifestato dagli utenti nei confronti dei tuoi contenuti, che numericamente corrisponde al rapporto tra le interazioni (like e commenti) e il numero di followers. Se il tasso di engagement, in percentuale, è elevato, allora vuol dire che i tuoi contenuti funzionano, i tuoi utenti ti seguono in modo attivo e la tua pagina ha tutte le basi per poter crescere. 

Ricordiamoci, infatti, che senza una community attiva, non siamo nulla!

metriche instagram

 

Queste sono solo alcune delle metriche da monitorare per il 2021 e specifichiamo che tutte riguardano Instagram. Il mondo dei dati è infinito e l’importanza di alcuni piuttosto che di altri può variare in base agli obiettivi di un brand. 

Quindi nulla, non ci resta che dire… in bocca al lupo e occhio alle metriche!

BARNUM – THE GREATEST SHOWMAN

BARNUM E IL SUO MONDO STRAORDINARIO

Barnum: un nome, una legenda.

Decisi di guardare “The Greatest Showman” perché fui colpito dalla canzone colonna sonora “Never Enough”. Una volta iniziato il film, ho scoperto, in primis, che è in linea con il nostro manifesto e con la nostra vision riguardo la comunicazione. Poi, un mondo che mi ha incantato: quello, appunto, di P.T. Barnum. Wow!

Parlare in poche righe di Barnum è quasi impossibile: verrebbero tralasciati molti dettagli, quelli che fanno la differenza. Ma proverò a rendervi l’idea…

Barnum era uno che non si accontentava di ciò che aveva. Voleva di più e voleva che le persone restassero a bocca aperta di fronte alle sue “gesta”. Ogni obiettivo che Barnum si prefiggeva, riusciva a portarlo a termine con successo.

Impresario dello spettacolo, umanista, capostipite della cultura pop, giornalista, sindaco e perfino scrittore! Il suo libro autobiografico, “The life of P.T. Barnum” del 1855, divenne un best-seller in America. Fu il libro più venduto dopo la Bibbia e scusate se è poco!

Barnum è stato un po’ il precursore del mondo moderno, dell’intrattenimento come lo conosciamo oggi, del marketing e della comunicazione, quella efficace.

 

IL FILM “THE GREATEST SHOWMAN”

Il film “The Greatest Showman” mette in scena la realtà di Barnum e ci illustra come l’ambizioso ragazzo sia riuscito a costruire il suo modello di business, quello dello spettacolo. Proiettiamoci con la mente a New York, anno 1841…

Barnum era un giovane impiegato che desiderava offrire più di quanto potesse alla moglie e alle sue due figlie. Spinto da questo desiderio e dalla volontà di creare qualcosa di straordinario, Barnum acquistò grazie ad un prestito bancario l’American Museum, che già allora era pieno di oggetti e animali provenienti da tutto il mondo.

Sotto suggerimento delle figlie, pensò di inserire anche i “freaks” all’interno del museo: i diversi, esseri umani deformi o con abilità straordinarie, pensando di farli esibire per degli spettacoli decisamente sorprendenti! Mettendoli al centro della scena, Barnum voleva anche abbattere quel muro sociale/razzista che divideva i freaks dal resto della società, facendoli così diventare agli occhi di tutti persone “normali”.

Nel 1871 Barnum diede il via ai suoi spettacoli “freaky”, mettendo in scena “The Greatest Show on Earth”. Si faceva chiamare “The Prince of Humbugs”, il principe dei farabutti. Credo che il nome non sia stato scelto a caso, dato che la stampa perbenista dell’epoca lo attaccava per via dei suoi show controversi. Ma per Barnum, le critiche della stampa non erano mai state un problema. Più si parlava dei suoi show, anche se male, più la gente era incuriosita. Barnum diventa, così, il primo showman circense a mettere in scena lo strano. Il pubblico adorava i suoi spettacoli, sempre allucinanti e mai banali.

BARNUM E LA COMUNICAZIONE EFFICACE

Come raggiunse un pubblico così vasto? Attraverso le sue trovate pubblicitarie. Essendo un abile copywriter, fece della sua scrittura un valido strumento di persuasione, facendo pubblicità ai suoi show con locandine e volantini a dir poco sorprendenti.

Vediamo alcuni esempi di come Barnum è riuscito a fare branding come nessuno prima di lui, ovvero “Iranistan” e la storia dell’Uomo dei Mattoni!

 

Iranistan era la casa di campagna di Barnum. Chi arrivava a New York in treno da ovest ci passava davanti. Di fronte a quella festa di minareti, cupole, richiami orientali e un elefante a trainare l’aratro per i campi, le persone rimanevano sbalordite. Lo scopo di Barnum era proprio incuriosire i viaggiatori a tal punto che, una volta giunti in città, si precipitassero a visitare il museo, rinominato “Barnum’s Circus”.

L’altra geniale trovata pubblicitaria di Barnum, che si rivelò super efficace per le vendite dei biglietti per i suoi spettacoli, fu quella dell’uomo e dei mattoni.

Barnum assunse un uomo modesto, che era in cerca di lavoro per guadagnarsi il pane, dandogli un compito ben preciso: sistemare dei mattoni lungo le vie che circondavano il suo museo e fare avanti e indietro scambiando di volta in volta i mattoni da un punto a un altro. Il tutto facendo finta di esser sordo e non dando retta ad alcun tipo di domanda o richiesta di informazione. Dopo la prima ora di lavoro, attorno al museo di Barnum si erano radunate circa 500 persone, curiose di capire perché l’uomo si comportava in quel modo. Alcune tra le persone che si erano fermate davanti al museo Barnum per seguire l’uomo dei mattoni, compravano il biglietto d’ingresso per vedere cosa nascondesse l’edificio e cosa facesse l’uomo lì dentro.

Insomma, un Funnel Marketing d’altri tempi, o no?!

 

Ci sarebbe ancora tanto da dire su Barnum e su come sia stato uno straordinario uomo d’affari: le sue genialate, il modo in cui riusciva a persuadere le persone ad acquistare i biglietti per i propri spettacoli sono fonte d’ispirazione ancora oggi per molti Marketers ed esperti di comunicazione.

Una personalità interessante, da studiare e conoscere oltre la finzione cinematografica.

Grazie, Barnum!

 

The social city: tre sognatori e il loro mondo virtuale

Summer si è svegliata prima del tempo, oggi. È ansiosa per il progetto che deve presentare a lavoro. È un progetto importante, al quale lei e i suoi amici Stormi e Ian stanno lavorando da tempo. Deve essere tutto perfetto.
Stormi, dal canto suo, non ha dormito per niente. È abituata a lavorare di notte e solitamente, intorno alle 3:00, il sonno bussa alla sua porta. Ma stanotte no.
Come Summer, sa perfettamente che quel progetto segnerà una svolta per il loro futuro.
E Ian, invece? Non ha neanche sentito la sveglia! Si sente tranquillo, sicuro di sé e del lavoro che ha svolto insieme alle amiche. Avrebbe dormito ancora, ma sa che deve alzarsi. O sennò perderà la colazione con Summer e Stormi! È una bella giornata: comunque vada, sarà un successo!
Summer, Stormi e Ian si incontrano e come di consueto fanno colazione al bar di LinkedIn, l’azienda per cui lavorano.
Ripassano la presentazione del progetto e colgono occasione per fare un po’ di networking: conoscere persone nuove non fa mai male.
Ogni persona che incontriamo può rappresentare un’opportunità.
Si è fatta l’ora: è tempo di sfoderare gli artigli e convincere i pezzi grossi dell’ufficio di quanto sono in gamba!

Arriva il weekend e Ian, Summer e Stormi vogliono distrarsi per non pensare troppo alla presentazione. Decidono di incontrarsi in Piazza Insta&Facebook.
La piazza è sempre piena di gente, incluso molti dei loro amici ed è un luogo perfetto per scattare qualche bella foto o semplicemente chiacchierare con qualche vecchia conoscenza.
Purtroppo, non si incontrano solo amici in Piazza Insta&Facebook. Molti nemici frequentano la piazza e se ne stanno lì pronti a giudicare e offendere.
In queste circostanze, bisogna essere molto forti e tenere sempre a mente il proprio valore.
Summer, Stormi e Ian lo sanno perfettamente e con il tempo hanno capito che l’unico modo per frequentare quella piazza è essere se stessi e non pensare a nessuno.
Men che meno agli ex!
Gli ex sono un problema in Piazza Insta&Facebook: spuntano fuori dal nulla a rovinare un momento di relax con amici o, peggio ancora, con i partner! Ian ne sa qualcosa… ma questa è un’altra storia!

Si avvicina il momento della verità per Summer, Stormi e Ian: avranno convinto i pezzi grossi con il loro progetto?
Summer ha mal di stomaco, Stormi non dorme più e persino Ian è alquanto agitato.
Si fanno una promessa: comunque vada, si brinda al TikTok Music Club, il locale più in voga della città.
Al TikTok tutti i ragazzi più giovani del quartiere riescono a dare il meglio e il peggio di sé, creando video divertenti, a tratti demenziali e a tratti geniali, inventando coreografie che Michael Jackson spostati e sfoggiando diversi outfit nel corso di una singola serata!
Un posto per matti, penserete. Forse si. Ma un po’ di sana follia, a volte, è quello che ci vuole!
Finalmente, ci siamo. Summer, Stormi e Ian conosceranno il loro destino professionale. I tre ragazzi, in trepidazione, leggono la mail contenente la risposta.
Parola dopo parola, l’agitazione sale, le mani sudano, i cuori battono. E alla fine…

E alla fine? Che succede?

 

Illustrazione digitale di Andrea Matarazzo, Collettivo Amataria

 

 

Local marketing

mappa del marketing locale cellulare con la mappa di napoli

Local Marketing

Alzi la mano chi pensa che le proprie radici siano importanti!
In un contesto sempre più globale, spesso dimentichiamo l’importanza del luogo in cui viviamo.
E se lo dimenticano anche le piccole imprese locali.
Ecco perché è importante parlare di local marketing, ovvero quel processo di strategie di marketing e di comunicazione mirato a raggiungere persone appartenenti alla località in cui si trova l’attività commerciale. Metaforicamente, il vicinato. Ah, i vicini… sempre meglio tenerseli cari!
Avere una buona strategia di Local Marketing significa crearsi un pubblico altamente fidelizzato e facilmente raggiungibile, perché è proprio a due passi da te.
Come impostare correttamente una strategia di Local Marketing?
🔸 In primis, cercare dei buoni Digital PR che siano in grado di indirizzare la comunità locale al vostro negozio/ristorante/salone di bellezza.
🔸 Impostare una buona strategia di comunicazione sui Social Media, creando dei contenuti in grado di coinvolgere il pubblico della zona anche con riferimenti a tradizioni e costumi localmente riconosciuti.
🔸 Digital Advertising, ovvero, creare annunci pubblicitari che siano geolocalizzati, dunque altamente targettizzati e specifici, sia sui social che su Google.
🔸 Ultima, ma non meno importante, la Google MyBusiness!  La scheda Google MyBusiness è uno strumento pazzesco, una carta d’identità di un’attività commerciale: ci trovi il nome, la categoria, l’indirizzo, i riferimenti, gli orari, le foto… insomma, un InstaGoogle! Se utilizzata correttamente, questa scheda attirerà la clientela di quartiere in un batter d’occhio.
E tu, che aspetti a far decollare la tua attività commerciale?
Contattaci, ci teniamo molto alle radici!

Content Marketing

CONTENT MARKETING

Lo hanno chiamato “Content Marketing” perché “Marketing dei contenuti” non era abbastanza figo!

Ad ogni modo, cosa si intende con questa espressione?
Il Content Marketing è una strategia di marketing e comunicazione che consiste nella produzione e nella distribuzione di contenuti di qualità, ovvero quei contenuti che sono in grado di indirizzare le scelte di acquisto di un utente, fidelizzandolo al proprio brand.

Come impostare una buona strategia di Content Marketing?
In primis, produrre i contenuti giusti. E fin qui, ci siamo.
Un contenuto giusto, dunque di valore, è pertinente ai valori del brand, che vanno espressi nello stesso modo in cui il target di riferimento si esprime. Per questo è di fondamentale importanza analizzare il pubblico a cui ci stiamo rivolgendo, prima di creare un piano di contenuti ☝

In secundis (si dice oppure no?!), i contenuti di valore, regolarmente pianificati in base all’obiettivo da raggiungere, vanno ovviamente distribuiti in massa.
In questa fase, è molto importante scegliere il canale di distribuzione più adatto a raggiungere il target di riferimento: che sia la televisione, il volantino, o attraverso i social network, è importante analizzare in che modo il target può recepire al meglio il messaggio, con il minimo sforzo.

Dubbi? Perplessità?
Per maggiori info su come impostare la tua strategia di marketing e comunicazione, contattaci. Qui ti stiamo già svelando troppo!